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Paolo Consorti 

Dopo gli studi accademici Arti, esordisce nel ’91 con una mostra personale al Palazzo Ducale di Urbino. Da allora il suo lavoro è stato esposto in gallerie private e spazi pubblici italiani ed internazionali. Ha partecipato alla 54°Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, a due Quadriennali Nazionali d’arte, alla Biennale di Praga e alla Biennale di Mosca per la giovane arte. Si sono occupati del suo lavoro critici d’arte scrittori e fi losofi tra cui Hans Georg Gadamer, Achille Bonito Oliva, Pierre Restany, Marisa Vescovo, Flaminio Gualdoni, Piero Melograni, Valerio Deho’, Gabriele Simongini, Lorenzo Canova, Gianluca Marziani, Luca Beatrice, Andrea Bruciati, Pino Corrias.

 

La sua pittura è intrisa di elementi del passato, ma proiettata perentoriamente nel futuro. Cataclismi e sconvolgimenti sono l’essenza dei sui quadri, ribellioni della natura e ire divine allo stesso tempo. Ma anche speranza. Pensiero costante che l’uomo riesca in qualche modo a reinventarsi e risorgere.

 

 “Mixed media on canvas”, si chiama così la tecnica di Consorti. Ovvero costruire dei set, preparare i personaggi, plasmarli, vestirli, farli parlare, dialogare. Poi fotografare il tutto. Un’attitudine mentale che è, sostanzialmente, uno sguardo fotografico. “Mi interessa il lato invisibile della realtà, quegli aspetti della vita dell’individuo che sono legati ai suoi bisogni primari, i più intimi, alti o bassi” usa dire Paolo Consorti. Un po’ pittore, un po’ regista. È infatti autore anche di alcuni straordinari video intitolati “Dentro le segrete cose” e “Sapore aspro d’amore”.

 

La sua pittura è intrisa di elementi del passato, ma proiettata perentoriamente nel futuro. Cataclismi e sconvolgimenti sono l’essenza dei sui quadri, ribellioni della natura e ire divine allo stesso tempo. Ma anche speranza. Pensiero costante che l’uomo riesca in qualche modo a reinventarsi e risorgere.

 

 “Mixed media on canvas”, si chiama così la tecnica di Consorti. Ovvero costruire dei set, preparare i personaggi, plasmarli, vestirli, farli parlare, dialogare. Poi fotografare il tutto. Un’attitudine mentale che è, sostanzialmente, uno sguardo fotografico. “Mi interessa il lato invisibile della realtà, quegli aspetti della vita dell’individuo che sono legati ai suoi bisogni primari, i più intimi, alti o bassi” usa dire Paolo Consorti. Un po’ pittore, un po’ regista. È infatti autore anche di alcuni straordinari video intitolati “Dentro le segrete cose” e “Sapore aspro d’amore”.

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